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Lo chiamavano "aviatore", Gilles Villeneuve, perché passava più tempo in cielo che a terra, e questo libro ne racconta la vita e i voli. Gli esordi sulla neve, le vittorie in Formula Atlantic. L'approdo in Ferrari, voluto dal Drake contro tutti: lui, uno sconosciuto, chiamato a sostituire Lauda. A quello sconosciuto, Enzo Ferrari vorrà bene come a un figlio. Il rapporto con Joann, con i figli. I testacoda, gli errori voluti. La scelta di non maturare, di rinunciare alla razionalità, per fedeltà insondabile a se stesso. Le vittorie, mai tantissime. L'inguaribile tristezza sul podio. La sua purezza. L'identificazione, oggi impensabile, della gente, che lo amerà come nessun altro. Una vita vissuta con l'acceleratore saldato a terra, come se avesse sempre saputo che per lui il tempo era già in scadenza. Poi, il tradimento di Imola, tredici giorni prima di morire. Una Formula 1 ridotta a mattanza, dove i piloti erano martiri e comparse. La disillusione delle ultime ore, il presagio della fine. L'ultimo volo a Zolder, senza aereo né armatura. Se n'è andato guardando le stelle, Villeneuve. Se n'è andato chiudendo un'epoca.